Fiori di Bach, questi sconosciuti
- di Fausto Campanozzi
- 4 giu 2016
- Tempo di lettura: 5 min

Si sente parlare spesso di Fiori di Bach, di floriterapia, e dei benefici effetti, soprattutto mentali, ma non solo, che lo loro assunzione regolare può avere.
Nonostante le critiche che immancabilmente piovono dal mondo accademico (come, del resto per l’omeopatia), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è pronunciata a favore di tale metodologia, riconoscendola addirittura tra i sistemi medici riconosciuti e raccomandati. E ormai non c’è erboristeria o farmacia che non li prepari su richiesta della clientela.
Il fatto che l’OMS lo definisca un sistema medico, tuttavia, non li rende appannaggio dei soli medici, poiché, non essendo classificati come “farmaco”, possono essere consigliati (e non “prescritti”, poiché la prescrizione può farla soltanto il medico) dal Naturopata o da un esperto di Fiori di Bach. Attenzione, come al solito, che la persona che vi fa il colloquio e gli eventuali test che ne seguono (compreso quello kinesiologico) abbia fatto degli studi appropriati, e non abbia seguito uno dei soliti corsi di poche ore o studiato un manuale divulgativo sulla floriterapia. Come saperlo? Non abbiate timore di chiedere, di fare domande sul percorso di studi e sulle esperienze pregresse.
Purtroppo, in ambito olistico, c’è ancora molta confusione, tant’è che i Fiori a volte vengono consigliati a seguito di un test eseguito persino con delle carte da gioco, che vengono mostrate al soggetto, che le sceglie istintivamente. Ovvio che tutto ciò non ha alcun fondamento scientifico e non consente di conoscere la personalità del soggetto, che è la principale fonte di informazione per il Naturopata al fine di sapere come realizzare il mix di Fiori.
Questa premessa è doverosa, poiché, essendo la floriterapia assolutamente innocua (non ha alcun effetto collaterale, né interazioni con farmaci o alimenti, si può somministrare tranquillamente anche nei bambini e in gravidanza, etc…), si ritiene che tutti possano consigliarli. Ecco perché spesso non hanno alcun effetto, semplicemente sono stati scelti quelli che non c’entravano affatto con la persona da trattare e con i suoi disturbi.
Mi preme sottolineare inoltre la non opportunità di fare autoprescrizioni di floriterapia, anche da parte di persona esperta, poiché non si avrebbe una visione obiettiva delle realtà, in quanto si tende a mentire soprattutto a se stessi su certi aspetti reconditi delle propria personalità.
Per lo stesso motivo, sarebbe bene evitare di fare analisi per i fiori anche a parenti ed amici che si conoscono bene, ed evitare, inoltre, di preparare per se stessi o per altre persone il mix, lasciando che lo prepari persona estranea (erborista o farmacista).
Per un’analisi seria ed efficace, è opportuno rivolgersi, in definitiva, ad un medico esperto di floriterapia o a un Naturopata.
CHE COSA SONO
Il medico infettivologo inglese Edward Bach scrisse una volta ad alcuni suoi colleghi: “non lasciatevi distrarre dalla semplicità del metodo, poiché quanto più andrete avanti nelle vostre ricerche, tanto più chiara sarà per voi la semplicità della creazione”.
Ai primi del Novecento, infatti, aveva scoperto che alcune specie floreali, opportunamente trattate per ottenere delle tinture lasciandole in acqua esposta al sole, avevano la capacità di interagire con l’equilibrio interiore delle persone, donando a volte persino quella sensazione di gioia interiore e di pace, senza la quale non può esserci nemmeno la guarigione del corpo.
Con questa tecnica, riuscì ad intervenire sull’assetto psicofisico degli individui, risolvendo vari stati d’animo che potevano essere interpretati come presupposto all’insorgenza di una malattia.
Le essenze preparate dal dottor Bach tengono in considerazione il luogo di nascita dei fiori, la loro “segnatura”, cioè la forma e il colore, e la “vibrazione”, cioè il modo di interagire con la psiche umana, ma anche animale e vegetale, potendosi usare questo metodo di cura anche in veterinaria e in botanica, campi in cui gli effetti positivi ottenuti riducono di gran lunga i sospetti di effetto placebo.
I fiori del catalogo di Bach sono in tutto 38, e normalmente vengono catalogati per gruppi energetici, a seconda dell’effetto che hanno su particolari stati d’animo negativi per trasformarli nel corrispettivo positivo:
Gruppo della paura, 5 fiori differenti a seconda della tipologia di paura che il soggetto sente;
Gruppo dell’insicurezza, 6 fiori;
Gruppo del disinteresse (per la vita, per se stessi, per gli altri…), 7 fiori diversi;
Gruppo della solitudine, 3 fiori;
Gruppo della ipersensibilità, 4 fiori;
Gruppo dello scoraggiamento (per i molti accadimenti della vita, compresi malattie, lavoro, stanchezza fisica e interiore, traumi e lutti…), 8 fiori;
Gruppo del benessere altrui, 5 fiori.
Oltre ad intervenire, quindi, positivamente su stati d’animo negativi, quali paure, scoraggiamento, incertezza, impazienza, noia, solitudine, debolezza, scarsa autostima, eccessivo entusiasmo etc…, i fiori possono dare sicuramente giovamento anche in altre situazioni particolari, quali dipendenze (alcol e droga, cibo, sesso), tic, balbuzie, atteggiamenti compulsivi, depressione e stati ansiosi fino alle crisi di panico, cefalee, dolori muscolari, insonnia, stanchezza cronica, fobie di vario tipo e natura.
Il Naturopata deve scegliere tra questi 38 fiori, quelli che vanno bene per la persona, e per farlo deve avere un colloquio approfondito e mirato alla comprensione di tutti gli eventuali squilibri da affrontare, delle loro cause e dei loro sviluppi in positivo o in successivi altri squilibri. Se vuole essere ancora più certo delle sue scelte, può sottoporre la persona ad un test che evidenzi ancora meglio aspetti nascosti, anche involontariamente, della personalità.
Alla fine dell’esame, sceglierà da un minimo di 1 a un massimo di 5 fiori tra i 38 a disposizione, indicandone il nome e le modalità di assunzione del mix preparato.
COME SI USANO
Una volta ottenuta l’indicazione dei fiori da assumere, ci si reca in farmacia o in erboristeria e si fa preparare il mix consigliato. Ci verrà consegnata una boccettina di vetro brunito da 30 ml (il cui prezzo può variare dal 5 ai 12 euro, in base all’onestà del preparatore), utile per un’assunzione di circa un mese. La soluzione è di solito composta dal preparatore da 3 parti di acqua e una di brandy come conservante. Se si hanno problemi con l’assunzione di sia pur piccole quantità di alcol, o per fiori destinati a bambini molto piccoli, si può chiedere di usare aceto di mele in sostituzione del brandy. Nella boccetta ci sono due gocce di ciascuna tintura madre dei fiori prescelti.
La soluzione può essere assunta in qualsiasi momento della giornata, in prossimità o lontano dai pasti, in qualunque luogo, semplicemente estraendo la pipetta contagocce e facendo cadere sotto la lingua 4 gocce per 4 volte al giorno in somministrazioni più o meno equidistanti. Qualche goccia in più o in meno non importa, ciò che conta è la costanza nelle somministrazioni.
PRECAUZIONI:
Nel far cadere le gocce sotto la lingua, evitate il contatto delle pipetta con labbra, lingua, denti, per non contaminare con batteri la soluzione;
Tenere la bottiglietta lontana da fonti di onde elettromagnetiche (altoparlanti, televisori, apparecchi radio, cellulari…). Se si porta in borsa o in tasca, evitare di tenerla vicino al telefono cellulare.
Non riporre la soluzione in frigorifero, nemmeno d’estate. L’alcol in essa contenuto ne previene il deterioramento;
Non tenerla sul comodino quando si dorme (pare che il nostro campo energetico possa interferire con quello dei fiori, scaricandolo).
IL RESCUE REMEDY
Esiste un mix di emergenza, detto Rescue Remedy, che si vende già pronto in boccette da 10 o 20 ml, composto da 5 fiori particolari (Rock Rose, Clematis, Impatiens, Cherry Plum, Star of Bethlehem), e che va assunto appunto solo in situazioni di emergenza, con una somministrazione di 4 gocce sotto la lingua ripetibile per 4 volte a distanza di 5 minuti.
Si usa in tutte le situazioni di immediato shock fisico o psicologico, tipo attacco di panico, traumi, incidenti, cattive notizie, paura di affrontare una situazione che ci spaventa molto (esame, dentista, aereo…). Non ha potere curativo, ma solo efficacia al momento, persino su traumi fisici e dolori. Esiste anche in crema proprio per questo uso particolare.
© Dr. Fausto Campanozzi, Naturopata e Terapista Ayurvedico
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