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Meditare durante un trattamento: il "medimassaggio"

  • di Fausto Campanozzi
  • 7 nov 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Ci stato sempre insegnato, e lo insegniamo anche noi nei nostri corsi, che un massaggio ayurvedico ben fatto è già di per sé una meditazione.

Perché la meditazione è un vivere momenti di presenza mentale assoluta, nello spazio e nel tempo, inducendo la mente ad interrompere, almeno momentaneamente, il fluire ininterrotto di pensieri che sorgono spontanei. Meditazione è stare con se stessi, calarsi in una interiorità tanto decantata quanto sconosciuta ai più, è fermarsi e concentrarsi su una sola cosa.

Chi ha un minimo di esperienza di meditazione, di qualsiasi tipo, tradizione e scuola, sa che non è una esperienza necessariamente trascendentale, ma è un accadere molto più semplice, puro, un metodo per governare la mente semplicemente inducendola a pensare una sola cosa alla volta, portandola dove vogliamo.

Per questo ed altri motivi, ci è stato insegnato che un massaggio è meditazione sia per i donatore che per il ricevente.

Il donatore è concentrato sulla persona che a lui si è affidata, sui suoi problemi, su come tentare di essere di aiuto. Il ricevente si lascia andare e si cala, guidato dai sapienti movimenti del donatore, in un mondo fatto di suoni, colori, sensazioni tattili, che lo portano sempre più in profondità e gli fanno, sia pur momentaneamente, dimenticare i problemi che l'hanno portato su quel lettino.

E se facessimo di più? Perché non portare il ricevente ad fare una vera e propria meditazione guidata durante il trattamento, amplificando così, in modo naturale, i benefici che il massaggio indubbiamente già offre?

Si può dunque guidare la persona in una meditazione a tema, che lo porti a risolvere più agevolmente alcune problematiche.

L'dea da cui è nato il "medimassaggio", è che ogni forma di meditazione, ma in particolare l’analitica e le tecniche di visualizzazione (guidate o no), porta uno stato di rilassamento profondo e un livello di consapevolezza molto efficace.

Seguire una meditazione guidata durante il massaggio, mentre le mani dell’operatore si muovono seguendo la voce, la musica, le sensazioni, le visualizzazioni, può risultare efficace e un validissimo aiuto nella risoluzione di alcune problematiche (ansia, paure e fobie, basso livello di autostima, immagini distorte della realtà, dissociazione mente corpo, contrasti irrisolti, elevata soglia di stress, basso livello di energia, riequilibrio emozionale, etc...).

Il percorso adatto è scelto dall’operatore in base alla problematica da affrontare, come pure la tipologia di massaggi e manualità da associare al percorso stesso. Il tutto può variare o meno nel corso di eventuali sedute successive, ed essere eventualmente anche affiancato in sinergia con Fiori di Bach.

Questo presuppone una accurata preparazione del trattamento, con un montaggio sonoro sincronizzato di musica e visualizzazione guidata, facendo in modo che le varie fasi del massaggio siano in sintonia con i tempi e i ritmi prescelti in base alle problematiche da affrontare.

Tali tecniche sono state sperimentate da chi scrive, e quindi sono disponibili a tutti coloro che intendono avvalersi di questa coinvolgente esperienza.

I trattamenti a cui si applica questa tecnica sono in primo luogo l'ayurvedico, ma anche, in alcuni casi specifici, il californiano.

© Dr. Fausto Campanozzi – Naturopata e terapista ayurvedico

Vietata la riproduzione, anche parziale, di questo articolo


 
 
 

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